Il libro: le lettere dal fronte del soldato Luigi Tombola

Riportiamo dal comunicato stampa del Consiglio regionale del Veneto del 14 giugno 2016.

«È stato presentato oggi, presso la sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro “Lettere dal fronte: la Grande Guerra raccontata attraverso gli occhi del Soldato Tombola Luigi”, voluto dalla nipote Emilia Tombola, curato da un altro discendente del Soldato Tombola, Claudio Quartiero, e presentato dal bisnipote del militare, Consigliere regionale segretario della Prima commissione consiliare.
“Quest’opera si inserisce esattamente nel quadro delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale – ha sottolineato nella sua introduzione il Presidente del Consiglio regionale – perché un testo come questo, ovvero una raccolta di lettere dal fronte di un soldato caduto esattamente cento anni fa, può diventare una fonte di conoscenza rivolta a tutti, per capire meglio ciò che accadde nel nostro territorio ed alla nostra gente, segnata in profondità ed in modo spesso drammatico dalle vicende legate al primo conflitto mondiale”.
Dopo l’inquadramento storico-militare delineato dal Generale Enrico Pino, che ha collaborato anche alle ricerche ed all’introduzione del libro, il Consigliere Segretario della Prima commissione ha tratteggiato un ritratto preciso ed intenso del suo bisnonno Luigi Tombola, Soldato della classe 1887, nato a Villafranca Padovana, sposato con Elisa e padre di quattro figli, Maria, Emilio, Estenio e Bernardino, chiamato alle armi il 16 novembre 1915 ed inquadrato nel 70° Reggimento Fanteria della Brigata Ancona. Il Soldato cadde il 13 giugno 1916, nel quadro della “Strafexpedition” austriaca, durante la battaglia del Monte Novegno, probabilmente in un’azione sul Monte Giove o sul Monte Spin, in una zona di guerra nevralgica del settore delle Prealpi vicentine.
“Le lettere venivano inviate dal fronte alla famiglia pressoché quotidianamente – ha ricordato il bisnipote del combattente – e costituivano una fonte di collegamento essenziale per un uomo che aveva la certezza di andare quotidianamente incontro alla morte. Quando il bisnonno morì, la famiglia visse un incubo, aggravato dal fatto che il luogo di sepoltura non fu trovato, aggiungendo tragedia alla tragedia. Il libro vuole essere una testimonianza della crudeltà della Grande guerra rivolta alle generazioni più giovani, per non dimenticare”.»

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