Sono passati cento anni dalla grande strage, non quella “inutile” così definita dal papa di allora, ma quella altrettanto e forse ancor più “inutile” perché vittima ne furono 93 civili, periti sotto un bombardamento che fece scalpore in tutta Europa, quello del torrione della Gatta dell’11 novembre 1916, a Padova. Per saperne di più vi rimandiamo a questo articolo già pubblicato in passato nel nostro sito internet e a quello sui bombardamenti aerei su Padova.
Come ogni anno, il benemerito Comitato mura di Padova apre le porte del sacello ricavato sul luogo della strage alla base della torre-serbatoio costruita sul torrione della Gatta, grazie al permesso del Comune di Padova: privati cittadini e scolaresche possono così visitarlo e rivivere una lezione di storia della città dimenticata dai più. All’ interno funziona una videoproiezione sulla storia del bombardamento e sulla costruzione della struttura. Il sacello è visitabile nei giorni di venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 dalle ore 10:00 alle 12:30, solo sabato anche ore 15:00-17:00.
Quest’anno, centenario, alle ore 10.30 dell’11 novembre il parroco di S. Maria del Carmine celebrerà, proprio nel sacello, una santa messa per le vittime. Domenica 13 novembre, nella santa lessa delle ore 11 il parroco don alberto Peloso leggerà l’omelia originale del funerale delle vittime.
In contemporanea, l’ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra) tiene aperta la vicina sede della Casa del Mutimato di Padova (videoproiezione con storia dell’edificio): medesimi orari, ma solo al mattino.
Domenica 13 novembre 1916, in occasione di tale anniversario, alla chiesa della Pace di Padova alle ore 16:00 si terrà un concerto del coro Valle alternato con alcune relazioni sul Tempio della Pace, su Padova e la Grande guerra e sul bombardamento dell’11 novembre 1916 curate da don Elia Ferro, Emanuele Cenghiaro e Mariangela Lando.
Salve
ci sarebbe una data errata: quarta riga sotto alla foto la data indicata è 1016, ma sarebbe invece 1916.
Grazie mille, correzione fatta! Emanuele Cenghiaro
Buona sera.
C’è una lapide che ricordi i nomi di quanti persero la vita nel tragico evento?
Grazie.
Buongiorno Nicoletta, la lapide c’è e provvedo ad allegarla all’articolo. Saluti, Emanuele Cenghiaro
C’è una lapide per ricordare il numero totale di morti e di feriti della ignobile grande guerra, ricordata per lunghi anni con orgoglio dai protagonisti?
Buongiorno Angelo, se intende la lapide con i defunti relativi alla tragedia del Bastione della Gatta, c’è all’interno del sacello ed è riportata sopra; non c’è l’elenco dei feriti. Se intende invece il numero di morti della Grande guerra, al sacello non mi pare ve ne sia una che ricordi gli oltre 16 milioni di morti e 20 milioni di feriti del conflitto. Saluti, Emanuele Cenghiaro