Antonio Paccanaro, fotografo e farmacista

Passaggio di truppe francesi a Lanzè di Quinto Vicentino (inverno 1917-18 - foto Antonio Paccanaro)

Aveva la passione per la fotografia Antonio Paccanaro, giovane farmacista di Villanova di Camposampiero nato nel 1890, che nel 1916 fu chiamato al fronte subito dopo la laurea. Di famiglia benestante – la famiglia possedeva ampie proprietà, la farmacia di Villanova era dello zio Bernardo mentre lo zio Cesare era ingegnere – Antonio era stato eletto consigliere comunale nel 1914, mentre si era laureato il 31 maggio 1915.

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Antonio Paccanaro in motocicletta, estate 1915 (ritratto dello studio fotografico Caporelli)

Arruolato nella 5a Compagnia di sanità e poi, dopo un infortunio, assegnato alla farmacia dell’ospedale militare di Padova, nel marzo 1916 fu inviato a Lozzo di Cadore all’Ospedale da campo 227. Fu il primo di numerosi luoghi dove fu presente come ufficiale farmacista accompagnato dalla sua fida macchina fotografica, una Vest Pocket Kodak (sostituita nell’estate 1918 da una Goerz 9-12), e da una motocicletta, la sua seconda passione, che gli permetteva di spostarsi agevolmente: lo troviamo nel dicembre all’ospedale di villa Miari a Modolo presso Belluno, l’anno dopo a Fusinette di Feltre, e dopo Caporetto a Tombolo, Galliera Veneta, Lanzé e Lisiera. Dal maggio 1918, trasferito alla Direzione di sanità del 22° Corpo d’amata, pellegrinò tra diversi altri ospedali (Verona, Milano, Appiano e infine, dopo il termine della guerra, a Desenzano e Brescia) fino al congedo definitivo il 3 dicembre 1919.Tornato alla vita di farmacista a Villanova, fu anche eletto sindaco del suo Comune (1920-26). Gestì la sua farmacia fin quasi alla morte, avvenuta il 2 uglio 1973; ancora oggi la farmacia Paccanaro, in piazza Mariutto a Villanova, è gestita da familiari di Antonio.

Torniamo alle fotografie: Antonio Paccanaro non mancò di scattare delle splendide immagini dei luoghi dove fu chiamato a operare. Lui stesso sviluppava i negativi ed eseguiva le stampe. Le fotografie furono poi da lui stesso catalogate anche con didascalie. Non si tratta di fotografie dal fronte, come nel caso di fotografi più celebri, ma di immagini di retrovia legate ai luoghi dell’assistenza ospedaliera. Frequenti sono i paesaggi che documentalo la vita dell’epoca in tempo di guerra: piazzali per lo più vuoti, dove i civili sono assenti e al più fa capolino qualche militare, oppure passaggi di truppe, come quelle dei rinforzi inglesi a Tombolo, e di mezzi militari (come un aeroplano austriaco abbattuto a Cesio Busche. Foto rare che documentano non solo la vita anche quotidiana delle retrovie – il rancio, i baraccamenti – ma spesso anche i monumenti, e sono spesso le uniche foto d’epoca di un territorio che dopo un secolo è molto cambiato.

L’archivio fotografico Paccanaro – di cui esistono gran parte dei negativi originali, in celluloide o in lastra di vetro – è stato messo dalla famiglia a disposizione del Comune di Villanova. È già stato oggetto di una mostra, sarà visitabile sia in una nuova esposizione che si terrà presso il municipio di Villanova, villa Ruzzini, dal 4 maggio al 2 giugno, sia a seguito della digitalizzazione delle lastre originali realizzata dal Comune grazie anche a un contributo della Regione Veneto.

Le informazioni qui riportate sono desunte dal volume “La prima guerra mondiale vista da Antonio Paccanaro – Catalogo della mostra fotografica” a cura di Luciano Biasiolo e Bruno Barizza, Comune di Villanova di Camposampiero, 2002. Foto: archivio Paccanaro.

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