Tra i primi caduti della Grande Guerra vi è Tebaldo Ferro, classe 1892, originario di Merlara (Pd). Ferito in combattimento viene trasportato all’ospedale militare di Livorno dove si spegne il 20 settembre 1915. Essendo il primo caduto di guerra morto in suolo livornese, la città toscana gli tributa funerali solenni, a spese del Comune e alla presenza di autorità civili e militari. Viene quindi sepolto in un cimitero speciale e sulla lapide viene iscritto un elogio solenne.
Tutti i giornali dell’epoca riportano la notizia. Riportiamo questo articolo pubblicato sulla Gazzetta Livornese del 22-23 settembre 1915.
“Onoranze di un valoroso
Il giorno 20 cessava di vivere nell’ospedale militare il bersagliere Tebaldo Ferro di Attilio, di anni 23, da Padova.
Il Ferro, rimase ferito da una scheggia di obice – in un combattimento al fronte – alla regione lombare destra, con fuoriuscita del proiettile stesso dalla regione sinistra.
Appena che la notizia della morte del valoroso è stata appresa dalla cittadinanza moltissime case di cittadini, e le sedi delle associazioni, hanno esposto la bandiera a mezz’asta.
La via Vittorio Emanuele, specialmente, era tutta imbandierata a lutto.
Ieri, alle 17. La cassa, contenente il cadavere del povero giovane, viene tolta dalla camera mortuaria e disposta sul carro di seconda classe dell’Arci-Confraternita della Misericordia, sul quale vengono pure deposte la bandiera nazionale e il piumato cappello.
Il carro è fiancheggiato da dieci bersaglieri armati, al comando di un caporale.
Segue il carro una corona metallica portata da due fratelli della Misericordia e offerta da detta istituzione; vengono quindi i vessilli delle seguenti associazioni: Unione tra i fratelli attivi della Misericordia; Fratellanza di M. S. tra gli ascritti della Misericordia; Arci-Confraternita della Misericordia, seguite dai rispettivi soci.
Nessun parente seguiva il funerale convoglio, che lentamente, e salutato dai passanti, si è diretto alla chiesa della Misericordia.
Mentre il corteo attraversava la piazza del Cisternone, le campane della chiesa di Sant’Andrea hanno suonato a funebri rintocchi.
Nella chiesa della Misericordia, il cappellano dell’ospedsle militare, tenente don Pasquale Cavallini, ha celebrato le esequie, quindi il feretro ha proseguito per il camposanto di detta Arci-Confraternita, dove la salma del valoroso bersagliere è stata inumata in un reparto speciale, destinato – conforme un deliberato del Magistrato di detta istituzione – ad accogliere le salme dei militari decessi nella nostra città in seguito a ferite riportate in guerra.
L’Arci-Confraternita della Misericordia ha eseguito il trasporto e la tumulazione del povero Ferro, a proprie spese.”
Ringraziamo per il gentile contributo inviatoci il sig. Federico Gobbi, che ha svolto ricerche su Merlara e la Grande Guerra e di cui prossimamente saranno pubblicati su questo sito altri testi, e Mauro Gambin della redazione della rivista “Con i Piedi Per Terra“.
Lascia un commento