Nel Comune di Saonara sono presenti due monumenti a ricordo dei caduti nella Grande Guerra. Il primo è situato in piazzale S. Martino, composto di una statua in bronzo alta 1,85 metri del peso di 4,80 quintali, e rappresenta due combattenti: un portabandiera caduto e un soldato in azione. Venne realizzata dallo scultore Gino Cortelazzo di Este (di cui riporto sotto alcune note biografiche) mentre il basamento venne fatto da Dante Salmaso di Saonara. In una parete dietro ad esso sono installate due lastre di marmo che riportano i nomi dei soldati periti durante i due conflitti mondiali.
Per risalire alla storia di questa scultura commemorativa bisogna ritornare indietro nel tempo alla fine degli anni Sessanta. L’opera venne realizzata grazie all’impegno della sezione locale Combattenti e Reduci, la quale, si impegnò per avere un monumento a ricordo dei «Suoi gloriosi Caduti per la Patria» (F. Pagliarin, Una voce di Saonara per i nostri ricordi, Abano Terme (Pd), Il Gerione, 1975). Fu così che la sezione decise di fondare un Comitato che reperì i fondi tra la popolazione ed enti di vario genere; l’opera venne inaugurata il 4 maggio 1969. I componenti del Comitato erano: Badon Guido; Badon Ermenegildo; Benetazzo Giuseppe; Bernardi Bruno; Borgato Giovanni; Boschieri Giuseppe; Carraro Sante; Carraro Walter; Lazzaro Alessandro; Michieli Giuseppe; Moressa Antonio; Pagliarin Ferruccio; Rado Attilio; Rebellato Luigi; Salmaso Dante; Salmaso Rino e Sorgato Francesco (Vedi F. Pagliarin, cit.).
Davanti alla chiesa di Villatora (frazione di Saonara) è presente il secondo monumento. Porta il nome di Rodolfo Boni ed è datata 1925. Trattasi di un obelisco con un aquila posata sulla punta, dedicato ai caduti nella Prima Guerra Mondiale appartenenti a questa frazione; anch’esso venne edificato grazie all’aiuto di un comitato locale.
Mattia Massaro
Gino Cortelazzo nasce a Este il 31 ottobre 1927. A 33 anni si iscrive all’Accademia d’Arte di Bologna. Allievo, tra i prediletti, di Umberto Mastroianni si diploma nel 1967. Nel 1968 con la scultura Operaio vince il suo primo importante riconoscimento, il Premio Suzzara e inizia una stagione di mostre nelle principali città italiane. Guadagna subito l’attenzione dei critici più avvertiti, come Giuseppe Marchiori, Guido Perocco e Giuseppe Mazzariol. Nel 1970 Raffaele De Grada lo chiama a insegnare scultura all’Accademia sperimentale di Ravenna vicino a Massimo Carrà, Gio Pomodoro, Luca Crippa, Tono Zancarano. Nel 1975 le opere di Cortelazzo entrano nei musei italiani e iniziano a uscire dall’ambito nazionale; sarà Giulio Carlo Argan a presentarlo in Germania e in Austria, poi andrà in Francia e in America Latina. Nel 1978 inaugura la casa-studio di Este che diventa luogo di incontro per artisti, intellettuali e critici. Nel 1984 la sua ricerca sul colore come materiale per la scultura giunge a risultati inediti, tra questi la scultura Luna a Key West, emblematica del suo amore per Hemingway. Muore il 6 novembre 1985.
(Vedi C. Argan, Il secondo Novecento – L’Arte Moderna Sansoni Per La Scuola, Firenze, 2001)
Lascia un commento