Natale Palli, pilota

Fu il compagno di D’Annunzio durante il «Volo su Vienna», anzi era il pilota dell’aeroplano, un monoposto adattato a biposto proprio per poter ospitare il poeta. È noto per questo Natale Palli, nato a Casale Monferrato il 24 luglio 1895, ingegnere al Politecnico di Milano quando decise, nel 1914, di arruolarsi volontario. Oltre che per il celeberrimo e temerario episodio, Palli lega il suo nome al territorio padovano anche per la sua morte: da San Pelagio partì infatti, il 23 marzo 1919, anche per il suo ultimo volo, un raid aereo che doveva portarlo a Parigi e poi a Roma.

Natale era il fratello maggiore di Silvio Palli, anche lui aviatore, nato il 2 novembre 1996 e morto negli ultimi giorni di guerra durante una missione di mitragliamento nei pressi di Orsago, il 28 o 29 ottobre 1918. La sua carriera militare iniziò in Fanteria, dove ottenne di poter frequentare la scuola di pilotaggio e conseguì il brevetto, venendo assegnato nel marzo 1916 alla 5a Squadriglia Artiglieria e nel luglio alla 48a. All’epoca, infatti, non esisteva l’Aviazione e le squadriglie aeree dipendevano dalle varie Armi. Nell’agosto 1917 passò alla Malpensa, dove erano arrivati i nuovi SVA dei quali il Palli divenne esperto istruttore. Nel periodo di Caporetto operò pericolose incursioni nella zona di Bolzano.

Il 13 febbraio 1918 fu promosso capitano e pochi giorni dopo si segnalò per il bombardamento di Innsbruck e, tra giugno e luglio, per due lunghissime ricognizioni in Istria e Dalmazia, preludio all’ancora più temerario Volo su Vienna con decollo e atterraggio al castello di San Pelagio di Due Carrare (Pd). Palli fu il pilota che il 9 agosto condusse D’Annunzio a volare sulla capitale austriaca, chiamato a sostituire il capitano Luigi Bourlot, morto il 7 luglio proprio durante il volo di prova del velivolo predisposto per l’impresa. Anche in questo caso il velivolo era uno SVA 5, un monoposto adattato a biposto in modo precario e privato delle armi, che apriva la formazione volando alla testa dello schieramento a forma di “V”.

Annunzio_e_Natale_Palli_su_uno_SVA5
Gabriele D’Annunzio e natale Palli sullo SVA5 (foto Wikipedia)

Dopo quest’episodio, Natale Palli fu nominato comandante dell’ormai celebre squadriglia La Serenissima il 1° settembre 1918. Morì, come ricordato, meno di sette mesi dopo. Durante il raid aereo Padova-Parigi-Roma, partito sempre da San Pelagio, fu costretto da una bufera a un atterraggio di fortuna nei pressi di Saint-Foy, in Savoia, sul monte Pourri, dove fu trovato assiderato. Si salvò invece il pilota dell’altro velivolo partecipante al raid, Francesco Ferrarin, fratello del più famoso Arturo, che riuscì a rientrare a San Pelagio. L’orazione funebre fu tenuta da Gabriele D’Annunzio il 27 marzo.

Per le sue imprese fu decorato con la Medaglia d’oro al valor militare, due Medaglie d’argento e due di bronzo, l’Ordine militare di Savoia e la Croce di guerra belga. A Casale Monferrato gli fu dedicato lo stadio, eretto nel 1919. Ecco la motivazione dalla Medaglia d’oro, conferita nel 1925:

Intrepido, audace, sicuro pilota d’aeroplano, guidò oltre i mari ed oltre i monti, in terra nemica, il suo velivolo, sfidando ogni pericolo, superando ogni ostacolo. Nelle più rischiose imprese, forte della sua fede, forte del suo coraggio, fu magnifico esempio di valore, di prodezza e di perizia. Ogni missione di guerra, anche la più ardimentosa e difficile, egli condusse a termine, nonostante le avverse condizioni atmosferiche e gli attacchi nemici. Fornì preziose notizie che furono sempre elementi completi e sicuri per le decisioni dei nostri comandi.

Molte delle fotografie aeree ripese da Natale Palli durante i voli di ricognizione sono custodite al museo della Terza Armata di Padova. Tra queste vi è, ad esempio, un’immagine della flotta austro-ungarica alla fonda nel porto di Pola.

(Molte di queste notizie e la foto in alto sono tratte dal volume di Giorgio Evangelisti Gabriele D’Annunzio e il campo di volo di San Pelagio, 1988)

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